Pier Paolo Strona
Ingegnere fotografo musicista
Esistono sulla terra, oltre alla società umana, altre società di esseri viventi, di varie dimensioni e caratteristiche, organizzate in strutture relazionali e funzionali che legano gli individui che le costituiscono in rapporti e ruoli determinati, pensiamo alle api o alle formiche.
Potremmo allora fare uno sforzo di immaginazione e fantasticare su come una singola ape, una singola formica vivano la loro giornata, relazionandosi all’interno del loro gruppo e al loro mondo esterno. Naturalmente non sappiamo qual è il grado di percezione di loro stessi e della realtà circostante che api o formiche possono avere, e su questa strada potremmo avventurarci solo con l’immaginazione e la fantasia. Ma fantasticare in tal modo potrebbe aiutarci a uscire da noi stessi, dalla nostra situazione contingente, a osservarci dal di fuori, per quello che siamo, o sembriamo essere a noi stessi, un modo per prendere e mantenere la consapevolezza della nostra condizione esistenziale effettiva, quella di vivere su un minuscolo granellino, la Terra, in rotazione su se stessa, e che, insieme ad altri granellini, ruota intorno a un granellino poco più grosso, tutti insieme in movimento con miliardi di miliardi di altri corpi lungo rotte a noi sconosciute.
Presumibilmente la maggior parte degli uomini non vive quotidianamente questa realtà in modo cosciente, presi dalle attività e dai problemi di tutti i giorni che riempiono la nostra mente ed esauriscono le nostre energie. Con il passare degli anni, poi, si consolidano nei più le “abitudini”, che nella nostra società sono ad esempio la televisione alla sera, la partita allo stadio o la gita la domenica, l’orario di lavoro che scandisce la giornata, la spesa il sabato mattina e così via: con il tempo ci si può dimenticare della nostra condizione esistenziale, che nella realtà è ben diversa, e che rimuoviamo dai nostri pensieri. Questa perdita di contatto con la realtà fisica di cui siamo parte può riflettersi molto negativamente sulla scala di valori che ci costruiamo, guida dei nostri comportamenti: è una condizione che pian piano ci porta a una alienazione totale di dipendenza da cose e da persone, di autolimitazione della nostra libertà, di ricerca di sicurezze effimere là dove non esistono, portandoci a costruire una nostra gabbia, che cerchiamo di riempire con comodità inutili e insoddisfacenti a prezzo di fatiche e tensioni sproporzionate, la gabbia della nostra rinuncia a vivere.
Bene! Nella primavera del 1997 è apparsa nel cielo stellato di mezzo mondo una cometa gigantesca e meravigliosa, la cometa di Hale-Bopp, dal nome dei due astronomi che per primi l’hanno individuata nel suo moto verso la terra, e la vita di molte persone per un po’ di tempo è cambiata: non più serate davanti alla televisione ma ore dedicate a cercare la cometa, a osservarla, a parlarne con gli amici, a fotografarla! Città oscurate per poter consentire a tutti di vederla senza dover fare viaggi alla ricerca di colline, montagne, sprazzi di buio sempre più rari nel nostro territorio!
La presenza continua e costante per giorni e notti della cometa, è stata sentita e vissuta con intensità da molti, un richiamo alla nostra realtà più vera, al mondo reale di cui siamo parte, alla coscienza di quell’energia che tutto muove e crea e di cui racchiudiamo in noi una minuscola scintilla; è stata, ci si augura, uno scrollone dato al cumulo di tante inconsapevoli scorie quotidiane della nostra vita!
Per quanti? … Per quanto tempo? …