Defendente Ferrari

Defendente Ferrari
Chivasso (1480? – post 1540)

Adorazione del Bambino
Olio su tavola, cm 240×130

L’opera, di committenza Gromo di Ternengo e anticamente posta sull’altare maggiore
della chiesa di San Domenico a Biella, viene generalmente datata tra il 1496 e
il 1500, quindi molto precocemente nell’ambito della lunga carriera di Defendente.

Raffigura la madonna in adorazione del Bambino (posto su un lembo del manto, un
motivo di origine nordica), con i santi Giovanni Battista, Domenico, Francesco, Stefano
e Giacomo; a sinistra è dipinto un santo vescovo con la forza di un ritratto. Per la qualità
e il perfetto equilibrio compositivo è da considerarsi uno dei più alti raggiungimenti
del pittore chivassese e dell’intero rinascimento in Piemonte. Si tratta di un dipinto
estremamente colto e sofisticato dal punto di vista della comunicazione visiva.

La scena sacra è ambientata – con perfetta soluzione prospettica – sotto un ampio
portico a pianta centrale con decorazioni classicheggianti e prosegue in profondità
con una fuga di edifici chiusi in fondo da un bel palazzotto rinascimentale. Il portico,
una specie di cappella aperta, sembra in diretto contatto con invenzioni bramantesche
forse studiate dal vero, a partire da S. Maria presso S. Satiro a Milano per finire a derivazioni
sul tipo dell’Incoronata di Lodi.

La datazione corrente sembra piuttosto alta per un pittore la cui data di nascita
secondo la critica recente si deve porre intorno al 1480 se non poco dopo (anche per
la presenza in alto di decorazioni classicheggianti con sfingi, di gusto pienamente cinquecentesco),
per cui verosimilmente andrà ritardata di qualche anno.