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Fabio Salsa
Consulente finanziario

Nella veste di clienti di servizi bancari stiamo diventando sempre più digitali: la tendenza ha subito una accelerazione dal COVID-19 che ha generato una forte spinta all’utilizzo degli strumenti e dei canali elettronici a distanza e non solo nella fruizione dei tradizionali servizi bancari di pagamento ma anche in quelli di investimento.

In questo contesto le cyber frodi sono in formidabile aumento e in continua evoluzione con utilizzo di tecniche sempre più sofisticate.

Obiettivo del mio contributo è aiutare i lettori a riconoscere le minacce di frode, a proteggersi da queste e soprattutto, se possibile, evitarle.

Descriverò le principali tecniche di frode sulle quali porre la nostra attenzione a cui farò seguire spero utili suggerimenti di buone regole per comportamenti virtuosi.

Il phishing è la tecnica di frode regina delle cyber frodi messa in atto da malintenzionati, definiti phishers, che contattano gli utenti tramite email, sms, WhatsApp o telefonate.

Questi messaggi sono molto simili nella grafica e nel contenuto a quelli che la banca può inviare ai propri clienti e hanno l’obiettivo di catturare informazioni riservate e sensibili.

Tramite questi messaggi potreste essere invitati a cliccare su un link che indirizza a una copia fittizia del sito ufficiale della banca, a scaricare una app fraudolenta, a comunicare in vario modo codici della banca online, dati degli strumenti di pagamento elettronico o informazioni personali.

Come riconoscere un messaggio di phishing?

Occorre porre molta attenzione al contenuto del messaggio: sospettate di avvisi di situazioni particolari come per esempio presunte vincite a fantomatici concorsi, imperdibili offerte di lavoro e omaggi ma in particolare problemi verificatisi con il proprio conto corrente, scadenza delle password di accesso.

Soprattutto sospettate di inviti ad agire su link e aree operative al fine di collegarsi per sbloccare il conto o regolarizzare la propria situazione bancaria.

La richiesta di codici e informazioni con l’invito a inserire i dati e i codici personali, per aggiornare dati anagrafici o verificare posizioni e transazioni effettuate sono per definizione richieste di dati che la vostra banca conosce già benissimo.

Le esche gettate in pasto ai risparmiatori posso essere in particolare le email di phishing: i phishers creano email quasi identiche alle email istituzionali di siti, anche molto noti, per indurre gli utenti a cadere nella trappola.

Valutate l’attendibilità di una email seguendo con attenzione queste regole:

  • analizzate l’indirizzo email del mittente perché non sia sospetto, diffidate cioè di email con mittenti molto lunghi, con caratteri insoliti o che non abbiano, nel caso provengano dalla banca, il nome stesso della banca nell’indirizzo;
  • valutate la presenza di errori nel testo del messaggio poiché spesso i phishers modificano i messaggi inviati dalle aziende per inserire nuovi testi e il link di aggancio al sito fraudolento. Di frequente i phishers operano fuori dall’Italia e in questi messaggi possono esserci errori di grammatica, traduzione o formattazione e la presenza anche di un piccolo errore deve insospettirvi;
  • ponete attenzione a link di pagine esterne nelle comunicazioni istituzionali poiché la banca non inserisce mai link a pagine o applicazioni esterne in cui sia richiesto l’inserimento di dati sensibili o credenziali d’accesso;
  • esaminate con attenzione che la ragione sociale della banca sia riportata in modo corretto, potete sempre verificare la ragione sociale corretta sul sito della banca stessa.
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Ulteriori tecniche di frode sono lo smishing (combinazione delle parole sms e phishing) e il vishing (combinazione delle parole voice e phishing): sono forme particolari di phishing che si basano sull’utilizzo del telefono (via voce o via sms). Tipicamente viene richiesto tramite sms o Whatsapp di comunicare le proprie credenziali di accesso ai servizi online/mobile banking.

I phishers invitano a chiamare un numero telefonico oppure effettuano una chiamata preregistrata con la quale viene chiesta immissione e conferma dei codici di sicurezza.

Come si possono evitare phishing, smishing e vishing?

Accertatevi con cura del mittente della comunicazione cioè verificate l’attendibilità del mittente di email, sms o messaggi WhatsApp: non rispondete mai a messaggi su cui avete dubbi se non siete certi della provenienza, non cliccate sui link e non aprite allegati, e cancellate le comunicazioni sospette.

Non rilasciate mai informazioni al telefono e non comunicate mai a nessuno i vostri codici di sicurezza o altre informazioni riservate, solo eventualmente dopo aver verificato l’identità del vostro interlocutore.

Digitate sempre l’Url del sito della vostra banca direttamente nel browser.

Un ulteriore pericolo per la sicurezza e integrità di dati bancari è costituito dal malware: con il termine malware si intende un software maligno (virus/worm) che può essere installato a insaputa del proprietario sui dispositivi utilizzati per accedere al sito della banca.

Attraverso tali software eventuali malintenzionati possono compromettere la sicurezza delle informazioni e rendere instabili e insicuri i dispositivi.

Occorre dunque tenere sempre aggiornati il sistema operativo, i programmi antivirus e altri software o app presenti sui vostri dispositivi ed evitare assolutamente di installare app di dubbia provenienza o disponibili su store non ufficiali.

Quali possono essere allora le buone regole per comportamenti virtuosi?

Controllate spesso la vostra situazione e verificate di frequente i movimenti del vostro conto corrente e delle vostre carte di pagamento, ormai è possibile farlo ogni volta che volete online o dall’app.

Proteggete i vostri dispositivi aggiornando il vostro programma antivirus e il sistema operativo, non lasciate incustoditi i dispositivi portatili, tablet e cellulare e se possibile non memorizzate le vostre password sul browser, password che è assolutamente utile aggiornare con grande frequenza.

Conservate con cura i codici di accesso alla vostra banca come conservereste le chiavi di casa vostra, non consegnateli a nessuno e soprattutto non date mai seguito a email o telefonate che richiedano di inserire o comunicare informazioni personali come i codici di sicurezza o dati delle carte di credito.

Per potersi difendere in maniera adeguata dalle insidie delle truffe sul web e poterle riconoscere in anticipo bisogna innanzitutto essere consapevoli dei meccanismi con cui esse operano e la prevenzione è la migliore arma per difendersi dalle frodi, di qualunque tipologia.

E sono i comportamenti ad avere il ruolo determinante: prendete il tempo necessario per i controlli appropriati prima di rispondere a qualsiasi comunicazione e sappiate che la vostra banca non vi chiederà mai di comunicare, inserire o confermare dati personali, password o numeri di carta di credito via email, sms, telefono o sui social.

Se avete una minima esitazione su ciò che vi viene chiesto, qualunque sia la modalità, voglio citare, a conclusione, J.K. Rowling da Harry Potter e la camera dei segreti che suggeriva “nel dubbio, vai in biblioteca”.

Ecco, nel dubbio andiamo in banca.