Andare via

Attraverso tre racconti di vite vissute, l’immigrazione a Torino tra gli anni ’60 e il 2000.

Tre storie declinate in anni diversi. Ma unite dalla esperienza di ognuno dei protagonisti a superare il trauma dell’emigrazione soprattutto attraverso gli altri, visti con spirito di solidarietà e condivisione.

Tonino Carta

Tonino Carta nato a Mara in Sardegna, paese di migranti. Deserto tutto l’anno e ripopolato solo in estate.
L’arrivo a Torino nel 1968. Il primo lavoro come pasticcere.
Poi la scoperta della politica. La militanza nel PCI fino a diventarne funzionario e dirigente.
La partecipazione alle attività produttive di Torino.
Prima come segretario di Confesercenti.
Poi anche come presidente del CAAT (Centro Agroalimentare di Torino).
L’amicizia con Sergio Chiamparino e il ritorno estivo in Sardegna a trovare gli amici d’infanzia. E una struggente malinconia che i successi conseguiti in continente non possono annichilire.

Hamid Ziarati

Hamid Ziarati, nato in  Iran.
Costretto ad abbandonarlo negli anni’80, all’età di 15 anni per sfuggire al conflitto Iran-Irak.
I racconti di un’infanzia segnata dai drammi della rivoluzione islamica. L’amore nella sua famiglia.
E poi l’arrivo a Torino con i due fratelli maggiori..
L’inserimento facilitato da una volontà ferrea.
La laurea in Ingegneria ottenuta tramite lavori umili.
Il lavoro nell’industria e poi, insieme, nel cinema, come traduttore, e l’amicizia con Alberto Barbera.
E infine la vocazione alla scrittura e la pubblicazione di due romanzi di successo come “Salam Maman” e “Il meccanico delle rose”.
Il film, mentre racconta una storia di immigrazione riuscita e positiva trae linfa dal racconto di Hamid per  raccontare l’Iran degli ayatollah, dispotico e violento.
Gli amici lasciati e scomparsi nel vortice bellico e della dittatura.         .
Anche qui la nostalgia.
Per una patria che non c’è più.
E forse non tornerà mai quella del ricordo.

Nassim Ettayb

Nato in Marocco, a Casablanca, in una famiglia piccolo borghese.
La mamma resta precocemente sola e si trasferisce in Italia.
Nassim suona . Crea un gruppo. Ma la nostalgia della mamma è troppo grande.
Viene in Italia, lascia  gli amici e riparte da zero in un Paese del quale non conosce gli usi e la lingua.
Ma, anche lui, attraverso il linguaggio della musica, si afferma , ricostruisce una rete relazionale , trova un percorso originale, suo.
Noi approfittiamo dei suoi ricordi per ricostruirli a Casablanca, con gli amici che ha lasciato, tra i tanti emigrati ritornati in Marocco che dell’Italia hanno un ricordo prevalentemente positivo, di nazione in fondo accogliente e aperta.

Andare via di Gianni Sartorio (2008) – 110 min – DvCam – col – Prodotto da “Route One”